PERCORSO FINALIZZATO ALLA CREAZIONE COREOGRAFICA.
Call rivolta a tutti.
Per gli iscritti al workshop in maniera assidua: dal 17 al 29 Luglio 2023 (9 giorni di preparazione, 2 di prove generali, 2 di spettacolo) orario 14.30 – 19.30 luogo: Lari (PI) info: organizzazione@sartoriacaronte.it
Per questa tipologia di partecipazione, le iscrizioni si sono chiuse il 30/06.
Rimane la possibilità di iscriversi per partecipare dal 21 luglio in poi al percorso dalle ore 17.30 alle 19.30. Chi vuol partecipare ha tempo per iscriversi fino al 15 luglio. Vedi sezione “Come candidarsi più in basso”.
Questa opportunità nasce perché abbiamo raggiunto un buon numero di partecipanti al “coro cittadino” di Turandot – Ombra della luce e questo punto vogliamo puntare ancora più in alto: proviamo a rendere il coro una vera e propria folla.
Per fare questo invitiamo a partecipare proprio tutti i cittadini, anche coloro che non hanno esperienza teatrale di alcun genere ma che vogliono provare questa esperienza.
Consapevoli che il lavoro di tutti i giorni non permetta a molti di partecipare, abbiamo deciso di aprire le iscrizioni a chi riesce ad essere alla creazione in orario 17.30 – 19.30.
Questi si uniranno al gruppo che lavorerà assiduamente alla realizzazione ogni giorno.
A proposito di questo, avvisiamo che il laboratorio per chi può essere presente assiduamente è dalle ore 14.30 alle ore 19.30
Caratteristica fondamentale la voglia di condividere un percorso creativo per la costruzione coreografica del coro cittadino che popolerà lo spettacolo Turandot – ombra della luce in Collinarea Festival del Suono 2023.
Cerchiamo il coinvolgimento di tutte le persone che hanno voglia di mettersi in gioco e vivere un’esperienza teatrale insieme a noi, seguendo l’idea che il teatro debba essere partecipato e porti il proprio valore sociale sfruttando occasioni, come questa, di grande coinvolgimento popolare
Cercheremo di costruire insieme una drammaturgia fondata sul movimento di gruppo e faremo nascere il coro cittadino che dà forma alle emozioni di un popolo costretto suo malgrado alla dura e controversa legge dettata da Turandot.
Il popolo si sposterà da un luogo all’altro della città, definendo i colori della storia, fungendo da filo conduttore.
Il lavoro si svolgerà all’aperto nel borgo di Lari (PI) e prevede giornalmente un riscaldamento, una sezione di studio ed esercizio sulla coralità e una sezione creativa di scrittura scenica.
L’organizzazione del festival è di Sartoria Caronte che garantisce ospitalità gratuita in una foresteria sita a Casciana Alta a 3,5 km di distanza da Lari per chi viene da fuori. Nella foresteria è presente anche una cucina.
Come candidarsi:
Per candidarsi, scrivere a organizzazione@sartoriacaronte.it segnalando i propri dati e, se si vuole, allagando una lettera di presentazione con motivazioni, foto e quanto si desidera inviare. Non è richiesta esperienza teatrale. I partecipanti devono avere almeno 13 anni.
Presentazione progetto di regia
Questa nuova produzione che sfrutta la tecnologia dello strumento Connessioni© è il secondo capitolo di una trilogia dedicata a Giacomo Puccini e segue ad Atroce Favola (Madama Butterfly) messa in scena nel luglio 2022. La nuova sfida sta nel dislocare lo spettacolo in tre location del borgo di Lari: Piazza Matteotti, Giardino del Comune e Castello dei Vicari, aggiungendo dunque un luogo rispetto alla produzione dello scorso anno. La struttura dello spettacolo vede la contaminazione tra lirica, musica pop sperimentale, teatro, video, suono, danza dove anche la sezione dei cori è vista e proposta in modo atipico. Se la trama originale dell’opera di Turandot gira intorno a tre enigmi e un rito, in questa rivisitazione si aggiunge un quarto enigma mai rappresentato in scena e mai risolto che riguarda direttamente Giacomo Puccini: il finale dell’opera dopo la morte di Liù. Amore e potere, tanto forti da trascinare il popolo nel gioco che questi potenti elementi creano, sono alla base della struttura del dramma. Il popolo, elemento fondamentale e trascinante dell’opera, è qui rappresentato da un coro lirico e un coro teatrale, in una trasposizione contemporanea dove Turandot è la guida, armata di una bellezza tanto travolgente da incarnare ciò che ai nostri tempi riveste un ruolo primario nella società, ovvero l’immagine. Il Popolo osserva, commenta, giudica, prende parte in una oscillazione dove domina la violenza e talvolta si cade nella pietà, necessaria quest’ultima ad alimentare ulteriormente lo stato di terrore. Guardiamo a Puccini quale innovatore, visionario capace di anticipare le sonorità dei linguaggi musicali di oggi e tematiche vicine ai nostri tempi attraverso storie straordinariamente contemporanee. Franco Battiato è uno dei musicisti che più ha indagato, attraverso vere e proprie contaminazioni musicali, su vari piani, inserendo la musica classica e le voci liriche nelle proprie composizioni, indagando filosoficamente su elementi della natura umana, talvolta in modo enigmatico, incluso il rito e di conseguenza la componente esoterica. Nel nostro immaginario Franco Battiato è dunque Giacomo Puccini oggi; quello che ne nasce è un mixaggio musicale e drammaturgico che sfrutta due epoche diverse per raccontare un’unica storia… … Pechino, al tempo delle favole…