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bohème – la povertà mi è lieta

l'opera ubiqua nel borgo di lari 2024

UN VIAGGIO COLOSSALE TRA LIRICA, MUSICA POP SPERIMENTALE, TEATRO, VIDEO E SUONO IL 2 E 3 AGOSTO 2024 (PRIMA NAZIONALE)

spettacolo ubiquo

In questa trasposizione contemporanea, La Bohème si tiene nel luogo di residenza di Dolores, un’anziana attrice che ha rivestito da giovane, nel 1954, il ruolo di Mimì, personaggio da lei particolarmente amato. Dolores non può muoversi ma può ascoltare e vedere dalla sua abitazione. Per l’occasione, arriva la compagnia teatrale storica. L’opera riunisce dunque il gruppo di artisti e compagni che visse quell’epoca fortunata, fatta di sacrifici, viaggi, amori, incontri, tanto teatro, miseria e nobiltà… attraversando insieme buona parte del ‘900.

Nella casa museo di Dolores, La Bohème spalanca la finestra sui ricordi degli anziani artisti, dei tempi in cui anche loro interpretarono l’opera di Puccini in prosa, insieme alle tante rivisitazioni di celebri autori, in mezzo alla messa in scena di una vita fatta di acrobazie…

Lo spettacolo segue dunque una linea realistica, intrecciata con quella surreale attraverso il tema del ricordo, frammenti di vita e d’arte di quel tempo.

produzione collinarea festival del suono 2024


scritto e diretto da Loris Seghizzi

con Iris Barone, Walter Barone, Spencer Barone, Eros Carpita, Alice Giulia di Tullio, Luca Bicchielli, Sabino Civilleri, Alice Bosio, Gaia Picchi, Sergio Masiero, Filippo Brancato, Nicola Finozzi, Alessandro Lazzari

Bohèmien band con Giacomo Macelloni (batteria), Giovanni Bracci (chitarre), Luca Ciarfella (chitarre), Fabio Di Tanno (basso e contrabbasso), Lorenzo Raffaele (piano), Elisa Arcamone (voce), Francesco Oliviero (voce) Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno diretta da Mario Menicagli

progetto video di Boris Pimenov
progetto tecnico di Gabriele Guidi
progetto sonoro di Mirco Mencacci
progetto luci di Michele Fiaschi
assistenti di produzione Giuliana D’Alessandro e Edoardo Mancini Baldacci impianto video a cura di C3 srl

costumi ideati da Eros Carpita e Silvia Salvaggio e realizzati da Manifatture Digitali

spettacolo ubiquo realizzato grazie all’infrastruttura connessioni©

la trilogia ubiqua su puccini

Quest’anno, si chiude la trilogia dedicata a Giacomo Puccini, in occasione del centenario dalla morte del Maestro.

Il pensiero innovativo del maestro si sposa con il modo innovativo di proporre le sue opere. Atroce Favola – Madama Butterfly (2022), Turandot – ombra della luce (2023) e Bohème – la povertà mi è lieta (2024) sono rivisitazioni in chiave contemporanea dove la parte musicale/lirica non viene toccata, ma implementata da sezioni di prosa, musica pop e rock, danza urbana, video e video art nella produzione di uno spettacolo ubiquo.

E d’altronde l’ubiquità retoricamente attribuita alle figure religiose, può essere riferita sicuramente anche ai grandi artisti… tra i quali Giacomo Puccini; l’opera lirica è un contenitore di sperimentazione ideale e l’ubiquità della messa messa in scena è qui (solo qui) possibile grazie all’infrastruttura Connessioni©.

due date di spettacolo